MOSCA DELL'OLIVO: METODI PREVENTIVI E RIMEDI EFFICACI

Sommario

  1. Introduzione

  2. Cos'è la mosca olearia

  3. Gli effetti dell'attacco della mosca

  4. I metodi di prevenzione e monitoraggio

  5. Le cultivar meno colpite

Introduzione

In vista della raccolta dell'olivo che avverrà tra pochi mesi, occorre non perdere di vista l'importanza rappresentata dall'irrigazione e dalla prevenzione degli attacchi di mosca olearia.
Questi due fattori saranno determinanti ai fini della raccolta delle olive e della produzione di olio.

Cos'è la mosca olearia

La mosca olearia (Bactrocera oleae) è considerata il nemico più grave del raccolto olivicolo.
Presente in tutta Italia, nel bacino del Mediterraneo, in Sudafrica e California, è in grado di provocare ingenti danni all'industria olearia.
L'incidenza dei suoi attacchi tende ad accentuarsi nelle regioni più umide e più fresche, mentre diventa meno marcata nelle zone a estati calde e siccitose e su cultivar da olio.

Gli effetti dell'attacco della mosca

Questo minuscolo insetto è in grado di provocare ingenti danni, le larve, infatti, scavano gallerie nella polpa dell'olivo provocando marciumi, mentre gli adulti veicolano la cosiddetta Rogna dell'olivo (Pseudomonas savastanoi).
Gli attacchi della mosca olearia possono causare inoltre, anche una massiccia cascola dei frutti.
Nell'eventualità in cui si riuscisse a salvare una minor parte del raccolto, da questo si ricaverebbe un olio di scarsissima qualità, con livelli di acidità molto elevati e aromaticità compromessa a causa dei sentori di muffa e marciume.

I metodi di prevenzione e monitoraggio

La lotta biologica con i feromoni è uno dei metodi più efficaci e consiste nell'emissione di ormoni sessuali femminili che disorientano il maschio al fine di non farlo accoppiare.
Un altro metodo altrettanto efficace è quello rappresentato dalle trappole che, al contrario dei feromoni neutralizzano la mosca uccidendola.
Esistono trappole attrattive cromotropiche, ovvero che attirano gli insetti grazie al loro colore giallo, in alcuni casi anche grazie all'aggiunta di fonti luminose (es. SFERA TRAP).
Altri tipi di trappole attirano la mosca grazie a delle esche proteiche poste all'interno.
Le più efficaci uniscono le due caratteristiche con l'attrattiva cromotropica unita all'esca alimentare.
Per i piccoli appezzamenti o per attacchi minimi e localizzati queste trappole possono essere risolutive. In caso di campi di più ampie dimensioni o di attacchi massicci, magari favoriti dal clima o da una varietà particolarmente vulnerabile, sono utili solo per il monitoraggio.
La maggior parte delle trappole in commercio, permettono di sfruttare materiali di riciclo come bottiglie di plastica o barattoli (CLICCA QUI). Consistono in particolari tappi muniti di ganci superiori per appenderli agli alberi e con una particolare conformazione che permette agli insetti di entrare, ma impedisce loro di uscire.
L'esca proteica più utilizzata per attirare la mosca olearia è composta da scarti di pesce crudo (es. teste di alici), uniti ad ammoniaca liquida non profumata e acqua.

Le cultivar meno colpite

Sebbene la mosca olearia rappresenti un nemico decisamente aggressivo, ci sono delle varietà particolari che risultano meno colpite da questo insetto.
Generalmente preferiscono attaccare varietà di olive da mensa piuttosto che quelle da olio.
Colpiscono meno le varietà precoci o con frutto più piccolo della media.
La maturazione nelle varietà precoci, infatti, avviene tendenzialmente prima dei picchi di infestazione, quindi anche la loro raccolta tende ad essere anticipata rispetto agli attacchi massivi di questi insetti.
Nei frutti di piccole dimensioni, invece, è più difficoltosa per le mosche la deposizione delle uova.
Le cultivar più resistenti risultano quindi: Canino, Coratina, Lea, Leccio del Corno, Nocellara, Nostrale, Orbetana, Piantone, Pincholine, Semidana,



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