L’irrigazione del pesco

Il pesco è una pianta molto esigente quando si tratta di irrigarla, ha bisogno di acqua, ma soffre anche per acqua in eccesso. Inoltre, le pesche più piccole a causa della minore irrigazione sono spesso più concentrate nello zucchero, E’ stato dimostrato che le restrizioni idriche possono accrescere il tasso zuccherino misurato (indice rifrattometrico), questo aumenta a scapito del calibro dei frutti, e talvolta della succosità. La tenuta del frutto, può essere migliorata razionalizzando la gestione dell’irrigazione.

La cosa più importante con i peschi è evitare lo stress idrico. Un’irrigazione regolare da aprile a settembre assicura una buona fruttificazione. L’orario ideale per annaffiare è di notte, a tarda notte o al mattino presto. E’ bene prediligere l’acqua piovana, per cui se si ha la possibilità di raccogliere e stoccare l’acqua per poi utilizzarla grazie ad una pompa per irrigare sarà sicuramente meglio per le piante.

L’inizio del ciclo vegetativo e della fioritura sono fasi delicate per l’allegagione del frutto e dei suoi primi stadi di crescita, pertanto una carenza idrica all’inizio della primavera può comportare notevoli problemi in termini di quantità e qualità del prodotto.

Dopo la fioritura, stress idrici anche contenuti possono compromettere la pezzatura del frutto, rendendo l’epidermide più sensibile alla rugginosità e riducendo l’induzione a fiore per l’anno successivo.

Durante la fase di maturazione è fondamentale fornire alla pianta un adeguato apporto idrico per garantire l’accrescimento della pezzatura del frutto e il gusto.

L’irrigazione di pesco o nettarina è di fondamentale importanza a partire dai 30-40 giorni prima della maturazione, cioè da quando i frutti iniziano a ingrossare L’irrigazione migliore per il pesco è quella a goccia, ma sono giusti anche a scorrimento e per aspersione sotto chioma. Questi metodi assicurano una perfetta irrigazione alle piante favorendone la crescita.

Quando irrigate, bisogna bagnare almeno i primi 20-30 cm di terreno, che è lo spazio comunemente esplorato dalle radici. La superficie da irrigare non è quella in prossimità del fusto, come comunemente si pensa, ma tutta quella coperta dalla chioma. Tra un’irrigazione e l’altra è fondamentale controllare il terreno che non sia già bagnato, ad esempio per una pioggia o altri fattori che possono essere fattori di iperirrigazione e quindi bene aspettare che si asciughi il terreno per l’irrigazione successiva.

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