come incubavano gli egizi

La pratica dell'incubazione artificiale risale a tempi molto antichi: egizi e cinesi, circa un migliaio di anni prima di Cristo, tentarono, con buoni risultati, i primi esperimenti di incubazione artificiale. A quei tempi tutto era affidato all'esperienza dell'incubatore: la misurazione della temperatura, ad esempio, avveniva mettendo l'uovo a contatto con la palpebra.
Il calore era assicurato da sistemi ingegnosi. Aristotele in un suo scritto racconta che gli egizi facevano schiudere le uova mettendole su mucchi di letame in fermentazione.
Gli stessi egizi avevano anche messo a punto incubatoi più all'avanguardia, in grado di raccogliere migliaia di uova. Si trattava di sistemi molto simili alle moderne incubatrici, costituiti da locali a doppia parete, con l'intercapedine costituita da materiale refrattario, come sabbia, fango o strame. Il soffitto era dotato di fori per l'aerazione e per il mantenimento dei pulcini appena nati, il calore veniva assicurato da un forno in cui si bruciava sterco di dromedario o di bovino, essiccato misto a paglia e ridotto in formelle per ottenere un fuoco moderato.

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