olio

L’olio ottenuto dalla spremitura delle olive prende la dicitura “extravergine” se questo è estratto meccanicamente, mantenendo intatte le proprietà dietetiche e organolettiche. Questa tipologia di olio è il migliore qualitativamente e nutrizionalmente, poiché è ricco di acidi grassi monoinsaturi, antiossidanti ed aiuta a combattere il colesterolo. L’Italia è il secondo produttore al mondo per quantità, ma il primo per consumo annuo e qualità, per questo motivo l’olio extravergine italiano è anche il più costoso e, quindi il più contraffatto. «Come mai a fronte dei 345 milioni di litri di olio d’oliva che esportiamo, ne importiamo 445 milioni di litri?» si domandava il giornalista Paolo Berizzi in un articolo apparso su La Repubblica del gennaio 2014. oliveOlio di bassa qualità viene importato in Italia da Spagna, Grecia, Tunisia e Marocco, viene mescolato e “corretto” con estratto di clorofilla per il colore e betacarotene per il sapore, etichettato come “Made in Italy” e venduto con un ricarico assurdo in Italia e all’estero. Si è cercato di tamponare queste operazioni fraudolente con diversi provvedimenti, tuttavia il calo della produzione dello scorso anno, causato dall’emergenza Xylella, ha comportato il massimo storico nell’importazione di olio di oliva straniero, dopo che lo scorso anno ne erano giunte dall’estero 666 mila tonnellate, le importazioni dalla Tunisia sono aumentate del 681% nel  2015. Da ottobre dello scorso anno al maggio del 2020 (ultimo dato Istat disponibile) l'esportazione invece è aumentata 17% trovando il momento migliore all’inizio del periodo più serio della crisi sanitaria.

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