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È un settore in crisi quello della castanicoltura italiana, ostacolata da problemi di sostenibilità economica, emergenze fitosanitarie e siccità. Un aiuto arriva dal Crea, consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi economica agraria, che punta a rilanciare il comparto con l'aiuto della tecnologia attraverso il telerilevamento aereo e satellitare ed altri sistemi utilizzati nell'agricoltura di precisione. Quest'anno si è verificato un significativo aumento del raccolto grazie soprattutto alla lotta biologica che è in atto da circa 10 anni contro il cinipide asiatico che stava decimando i castagneti. L'”insetto buono” (torymus sinensis) introdotto per combatterlo ha avuto finalmente la meglio, anche se si temono gli attacchi della cimice asiatica, già pesanti sui frutteti.
Ma per quest'anno, almeno, gran parte dei castanicoltori italiani si ritengono soddisfatti quantitativamente e qualitativamente anche se in ritardo di circa 15 giorni a causa problemi climatici e metereologici che colpiscono duramente il territorio e visto che la maggior parte dei castagneti sono selvatici e non possono avere protezioni, come ad esempio i piccoli frutti o altre produzioni, la buona riuscita e crescita del frutto risente dell’andamento della stagione metereologica.
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