L'agricoltura sinergica è stata elaborata dalla spagnola Emilia Hazelip, che unendo alcuni principi di Masanobu Fukuoka sull'agricoltura del non fare e di Bill Mollison sulla permacultura, ha concepito questo metodo di coltivazione rispettoso dei ritmi naturali.
I principi cardine dell'agricoltura sinergica sono: nessuna lavorazione del suolo, che non ha bisogno di arature poichè, grazie alle radici delle piante ed alla microfauna, questo ha la capacità di lavorarsi da solo; nessun apporto di fertilizzanti, questi non sono necessari, poichè le radici e la pacciamatura organica permanente provvedono già a questa funzione; nessun trattamento chimico, in quanto non naturale nè sostenibile; nessun compattamento del suolo, evitarlo quanto più possibile permette di fare a meno dell'aratura, per questo si consiglia di predisporre dei camminamenti tra le aiuole di coltivazione. Le poche attrezzature necessarie sono quelle per la predisposizione dei bancali di coltivazione, quali zappa, vanga, rastrello, un buon impianto di irrigazione a goccia da posizionare al di sotto della pacciamatura, tutori e legacci per le piante.
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