cinghiale

Quest'anno la presenza degli ungulati ha raggiunto livelli di diffusione davvero capillari, raggiungendo centri abitati e spiagge, oltre ai campi coltivati.
La forte siccità unita ai vasti incendi che hanno interessato le aree boschive, ha drasticamente diminuito la disponibilità di cibo per questi animali, costretti a spostarsi verso le campagne e le aree urbane, ricchissime di cibo e non popolate dal loro principale predatore: il lupo.
Da dicembre 2015 è in vigore la legge 221 che all’articolo 7 vieta il foraggiamento dei cinghiali e prevede, come pena, l’arresto da due a sei mesi, oppure un’ammenda da 516 ad 2.065 euro per i trasgressori. Gli ungulati sono, infatti, animali molto intelligenti che in situazioni di costante disponibilità di cibo, come quella caratterizzata dalle coltivazioni o dai rifiuti urbani, prendono l'abitudine di tornare sul posto, se non dissuasi.

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